Avanti Sicilia!

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19/04/2024 L'OPINIONE DI ALESSANDRO BAFUMO (Vice Segr. Fed. PSI PALERMO)

Nell’incantevole scenario di Scilla e Cariddi, i mitologici mostri decantati da Omero, riemerge il fascino per l’ottava meraviglia del mondo sospirata da oltre un secolo dalle sirene del Mito del Progresso e dello Sviluppo ad ogni costo. Il Ponte sullo Stretto di Messina, una megainfrastruttura che fagociterà materie prime per volumi superiori ai 3.540.000 metri cubi, generando con gli scavi inerti e rifiuti da smaltire per 6.800.000 mc. Un terzo mostro che terrorizzerebbe Scilla e Cariddi.
Alla fine è arrivato anche l’elenco degli espropriandi è il primo ( forse l’unico) atto reale di questa insulsa propaganda sul ponte sullo Stretto di Messina. 
Che si faccia davvero o meno questa cattedrale nel deserto poco importa, nel frattempo, ad un mese dalle elezioni europee, circa 1600 famiglie messinesi hanno ricevuto un avviso che dice loro che le loro case sono di interesse pubblico perché hanno la sfortuna di sorgere su alcuni dei milioni di metri quadrati di superficie che Salvini vuole sottrarre alla nostra comunità  per piantarci i piloni del ”suo” Ponte. 
Suo perché a questa città, a questa comunità nessuno ha chiesto se voleva essere sventrata, stravolta, cambiata urbanisticamente e socialmente  per costruire un’opera inutile e dannosa. 
Il progetto del Ponte non è ancora definitivo, gli studi e le valutazioni di impatto non sono ancora stati completati, eppure si pubblicano i nomi dei cittadini, delle famiglie le cui vite saranno capovolte, i cui sacrifici di una vita  si intende sacrificare sull’altare di un progetto che fa pensare più ad interessi privatistici che a visioni di sviluppo collettive. 
A questa idea della città, a questa idea di sviluppo continueremo a dire NO, con la forza di un’idea e gli strumenti che la legge e la politica ci mettono a disposizione.

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