Avanti Sicilia!

ddddd-removebg-preview

Giornale blog on line ex art. 47 legge 69/1963 testata informatica ex art. 3-bis del Decreto Legge 103/2012

Organo del Partito Socialista Italiano della Federazione Regionale della Sicilia

 

Questo Sito Web è stato realizzato da Sitiweblampo.it

 

Presidente: Nino Oddo

   Direttore: Enrico Giuliano di Sant’Adrea    

Moderatore: Roberto Polizzi

Email Redazione@avantisicilia.net

pec: Avantisicilia@pec.net

VERSO LE ELEZIONI EUROPEE 
02.04.2024 di Luca Ballatore

Cookie Policy

Privacy Policy

Comunismo Avanti Sicilia

Il voto si terrà in tutti i 27 Stati membri nel weekend del 6-9 giugno, in Italia si voterà dalle 14 alle 22 di sabato 8 e dalle 7 alle 23 di domenica 9. Attualmente, gli eurodeputati sono 705, mentre nella legislatura che si insedierà questa estate saranno 720, poiché sono stati aggiunti 15 seggi ripescati tra quelli che erano andati "persi" con la Brexit. L'Italia continuerà anche quest'anno a eleggere 76 deputati in quanto nel 2020 ha ottenuto 3 europarlamentari passando da 73 a 76  grazie alla suddetta redistribuzione. In quanto al sistema elettorale adottato non esiste una vera e propria legge elettorale europea applicabile in tutti gli Stati membri. L'unico metodo comune è l'uso del sistema proporzionale puro, per cui ogni partito ottiene un numero di rappresentanti che rispecchia esclusivamente il proprio risultato elettorale.  In Italia ci sono cinque circoscrizioni è inoltre prevista una soglia di sbarramento al 4% a livello nazionale, nonostante periodicamente si discuta sull'opportunità di abbassarla o rimuoverla direttamente. Questo è elemento discordante tra gli stati membri basti pensare che  sui 27 Paesi Ue, 13 non prevedono nessuno sbarramento. Gli eurodeputati si eleggono su base nazionale, ma al Pe si aggregano non secondo la loro provenienza geografica bensì secondo l'affiliazione politica. In generale, i partiti degli Stati membri appartengono a delle famiglie politiche europee, le quali si riflettono nei gruppi parlamentari dell'emiciclo di Strasburgo. 

Altro elemento spinoso è la questione  dei candidati di punta che dovrebbero essere designati dai partiti politici europei per la presidenza della Commissione. Questa innovazione istituzionale, che  non è stata formalizzata a livello giuridico, prevede che il partito che "vince" le elezioni, esprima il capo dell'esecutivo comunitario.  Ma ad oggi , i Trattati Ue stabiliscono solo che il Consiglio europeo deve proporre un nome per la guida della Commissione  "tenendo in considerazione" i risultati delle elezioni, nome, che poi il Parlamento può approvare o respingere.

 Un movimento di pensiero  vorrebbero invece, rendere automatico il meccanismo dei candidati per la commissione , perché da un lato darebbe ai partiti politici europei un ruolo molto maggiore dall’altro  limiterebbe al contempo lo spazio discrezionale dei leader nazionali. Il gruppo più numeroso è quello del Partito popolare europeo (Ppe) di centro-destra, che conta attualmente 178 deputati .A seguire c'è l'Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D) di centro-sinistra, con 141 seggi. In terza posizione ci sono i liberali di Renew con 100 parlamentari, mentre al quarto posto troviamo i Verdi (Greens/Efa) con 71 deputati. Il partito della premier, Fratelli d'Italia, è uno dei membri più rappresentati nel gruppo dei Conservatori (Ecr) , diversamente  la Lega è uno dei partiti più grossi nel gruppo dell'ultradestra euroscettica (Id), mentre Forza Italia fa parte dei popolari (Ppe). Dall’altra parte , il Partito democratico è un membro dei socialisti (S&D), mentre nel gruppo dei liberali (Renew) confluiscono tre diversi partiti: Azione, Italia viva e +Europa. Infine Gli eurodeputati del Movimento 5 stelle fanno parte dei non iscritti, mentre non ci sono europarlamentari italiani nel gruppo della Sinistra. 

I sondaggi ad oggi prevedono un’ulteriore avanzamento delle destre ma al fine di arginare tale fenomeno il PSI ha aderito  alla  costruzione degli Stati Uniti d’Europa.  L’obiettivo politico, dichiarato è bloccare l’ascesa delle destre nazionaliste , pertanto  la nascita di una lista di scopo indirizzata a tutte le forze riformiste , a tale grido lanciato da più Europa hanno risposto Italia Viva, PSI , Volt, Libdem .  La storia e la collocazione geopolitica europea delle varie liste è diversa quindi ci si chiede se lo scopo effettivo  non è solo quello dello sbarramento del 4% eleggendo dei parlamentari europei che pur eletti nella stessa coalizione si andrebbero a collocare in posizioni diverse tra liberali e socialisti e  … 

A tutto questo hanno risposto i leader di più Eropa durante la convention del 24 febbraio . 

Secondo Magi, 

  • il “rilancio dell’integrazione europea deve diventare un obiettivo politico, sfidando l’impopolarità, sfidando il fatto di essere controcorrente” 
  • “l’Europa rischia di diventare irrilevante e di non riuscire a governare più le grandi sfide che abbiamo davanti”

Siamo difronte ad un  sistema europeo desinato all’autodistruzione, in quanto è semplicemente  una potenza politica che non riesce ad incidere nella politica mondiale per usare le sue parole non riuscirà a governare le grandi sfide . 

La Bonino 

  • “Se vogliamo esserci con tutto quello che questo significa, sia in termini di difesa, di politica diplomatica, abbiamo bisogno, piaccia o non piaccia, di superare il veto su alcuni dei temi più scabrosi”, 
  • “Io non credo che possiamo pretendere molto, ma possiamo esigere un passo per volta cambiando i trattati”,

riportare l’Europa al centro della  politica estera o la difesa,  non è pensabile con l’attuale architettura istituzionale dominata dai governi nazionali e dal loro potere di veto necessita , quella della riforma dei Trattati dell’Unione europea . le sue parole finali sono :   “Spero che sia solo l’inizio di una marcia rapida verso gli Stati Uniti d’Europa. Non c’è altra alternativa”

Una lista di scopo che aggrega più forze appartenenti a schieramenti diversi con un unico scopo quello di creare un’Europa federale dall’esempio degli Stati Uniti d’America . Una forza che sia  autorevole e che  prescinda dai veti interni dei vari stati membri, quindi  capace di incidere sui grandi temi e sia in grado di affrontare le imminenti sfide , dalla difesa alla politica estera.  Se tale rotta verrà disattesa secondo  i promotori  l’Europa rischia di non contare più.